ALCUNE ATTIVITÀ PASTORALI DAL 10/10/’21 AL 17/10/’21

Maria Regina di tutti i Santi, Zona, Diocesi (mariareginadituttiisanti.it)

  1. Giovedì dalle 09,30 alle 12,30 al Centro pastorale diocesano riunione dei presbiteri per i “Giovedì di ottobre”.
  2. Venerdì dalle 20,45 alle 22,15 Veglia missionaria presso i Missionari Saveriani.
  3. Sabato Apertura diocesana del Cammino Sinodale Universale.
  4. Sabato alle 19,00 festa per i neo Cresimati in San Marco.

San Marco

  1. Orario Messe: LU-ME VE 08,00); GIO 18,30SA 18,30DO 11,00 e 18,30. Sempre con Vespri-Lodi.
  2. Giovedì alle 17,30 Adorazione eucaristica in preparazione alla Concelebrazione delle 18,30 per il XXVI Anniversario della Dedicazione.
  3. Domenica alla Messa delle 11,00 inizio ufficiale dell’anno catechisticoratoriano con le famiglie dei ragazzi al primo anno verso la Cresima (5^el.m.).
  4. Domenica Apertura nelle Nuove Parrocchie del Cammino Sinodale Universale.

Santa Maria del Rosario

  1. Dal lunedì al sabato alle 18:30, Messa. La domenica, SS. Messe alle 9:30, 11:30 e 18:30.
  2. Giovedì 14 ottobre alle 16:30, Catechesi biblica.
  3. Domenica 17 ottobre, Apertura del Cammino Sinodale Universale voluto dal s. Padre.
  4. Domenica 17 ottobre alle 21, in oratorio, gruppo universitari e giovani lavoratori “Sto con te”.

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Il Vangelo della Domenica (10 ottobre 2021 – XXVII domenica del Tempo Ordinario)

Il Vangelo di oggi, tratto dal cap. 10 di Marco, è articolato in tre scene, scandite da tre sguardi di Gesù.

La prima scena presenta l’incontro tra il Maestro e un tale che viene identificato come “giovane”. Costui corre verso Gesù, si inginocchia e lo chiama «Maestro buono». Quindi gli chiede: «Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?», cioè la felicità. “Vita eterna” non è solo la vita dell’aldilà, ma è la vita piena, compiuta, senza limiti. Che cosa dobbiamo fare per raggiungerla? La risposta di Gesù riassume i comandamenti che si riferiscono all’amore verso il prossimo. Al riguardo quel giovane non ha nulla da rimproverarsi; ma evidentemente l’osservanza dei precetti non gli basta, non soddisfa il suo desiderio di pienezza. E Gesù intuisce questo desiderio che il giovane porta nel cuore; perciò la sua risposta si traduce in uno sguardo intenso pieno di tenerezza e di affetto. Così dice il Vangelo: «fissò lo sguardo su di lui, lo amò». Si accorse che era un bravo ragazzo… Ma Gesù capisce anche qual è il punto debole del suo interlocutore, e gli fa una proposta concreta: dare tutti i suoi beni ai poveri e seguirlo. Quel giovane però ha il cuore diviso tra due padroni: Dio e il denaro, e se ne va triste. Questo dimostra che non possono convivere la fede e l’attaccamento alle ricchezze. Così, alla fine, lo slancio iniziale del giovane si smorza nella infelicità di una sequela naufragata.

Nella seconda scena l’evangelista inquadra gli occhi di Gesù, e stavolta si tratta di uno sguardo pensoso, di avvertimento: «…, disse ai suoi discepoli: Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». Allo stupore dei discepoli, che si domandano: «E chi può essere salvato?», Gesù risponde con uno sguardo di incoraggiamento – è il terzo sguardo – e dice: la salvezza è, sì, «impossibile agli uomini, ma non a Dio!». Se ci affidiamo al Signore, possiamo superare tutti gli ostacoli che ci impediscono di seguirlo nel cammino della fede.

E così siamo arrivati alla terza scena, quella della solenne dichiarazione di Gesù: In verità vi dico: chi lascia tutto per seguirmi avrà la vita eterna nel futuro e il centuplo già nel presente. Questo “centuplo” è fatto dalle cose prima possedute e poi lasciate, ma che si ritrovano moltiplicate all’infinito. Ci si priva dei beni e si riceve in cambio il godimento del vero bene; ci si libera dalla schiavitù delle cose e si guadagna la libertà del servizio per amore; si rinuncia al possesso e si ricava la gioia del dono. Quello che Gesù diceva: “Si è più beati nel dare che nel ricevere”.

Il giovane non si è lasciato conquistare dallo sguardo di amore di Gesù, e così non ha potuto cambiare. Solo accogliendo con umile gratitudine l’amore del Signore ci liberiamo dalla seduzione degli idoli e dalla cecità delle nostre illusioni. Il denaro, il piacere, il successo abbagliano, ma poi deludono: promettono vita, ma procurano morte. Il Signore ci chiede di distaccarci da queste false ricchezze per entrare nella vita vera, piena, autentica, luminosa. E io domando a voi, giovani che siete adesso in piazza: “Avete sentito lo sguardo di Gesù su di voi? Che cosa volete rispondergli? Preferite lasciare questa piazza con la gioia che ci dà Gesù o con la tristezza nel cuore che la mondanità ci offre?”. La Vergine Maria ci aiuti ad aprire il nostro cuore all’amore e allo sguardo di Gesù, il solo che può appagare la nostra sete di felicità.