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L’idea di istituire una nuova parrocchia per l’espandersi della periferia cittadina tra Via Spezia e Via Volturno nacque tra il 1976 e il 1977 contestualmente ad un’idea pastorale di comunione tra parrocchie: la nuova parrocchia da istituire giuridicamente non avrebbe dovuto operare in modo isolato, quasi fosse slegata da un contesto precedente. Ecco nata la comunità interparrocchiale di Ognissanti, Santa Maria del Rosario, San Marco insieme alla nuova parrocchia, per la quale fu scelto il nome dell’autore del “primo Vangelo”. Ciò per felice attenzione alla vita liturgica della Chiesa che in quell’anno presentava la lettura del Vangelo di Marco e anche per colmare la scarsa
presenza in città di chiese dedicate agli Evangelisti. Il decreto di costituzione fu firmato da mons. Amilcare Pasini in data 1.1.1977. Fui subito incaricato di interessarmi della nascita e crescita della nuova comunità parrocchiale, anche se la nomina formale porta la data 1.11.1978. I confini della parrocchia furono stabiliti in Via Volturno a Nord; la linea ideale che congiunge Via Calestani, Str. Cavagnari e Str. Guidorossi a Sud; Via Pellico, Via Argonne, Via Maroncelli e Via Cufra a Est, partendo rispettivamente dai nn. 81 e 80 di Via Spezia; la linea ideale tra il n. 199 di Via Spezia e l’incrocio tra Str. Pontasso e Str. Manara a Ovest.
“Fatti i confini”, si legge nella pagina “Notizie da San Marco” del Notiziario interparrocchiale della Pasqua 1977, “non è ancora fatta la parrocchia nel suo significato più autentico di comunità parrocchiale”. “Anche la chiesa edificio, si aggiunge, ha un senso nella misura in cui esiste la Chiesa – Popolo di Dio “. E si continua: “Sta a tutti noi costruire questa Chiesa. Essa si rende presente là dove individui e gruppi si chiedono che cosa significhi far parte della comunità ecclesiale e nella misura in cui essi si impegnano ad esserne elementi attivi e responsabili: soggetti coscienti, non oggetti passivi e pilotati”. Seguivano alcune domande, poste a ciascun parrocchiano: * Che cosa significa per me far parte di una comunità ecclesiale? * Che conseguenza ha questa scelta per la mia vita di ogni giorno e quale impegno mi richiede nei confronti di una maggior conoscenza della Parola di Dio? * Che cosa si può e deve fare per far crescere la coscienza comunitaria nel- l’ambiente in cui si vive? * Che cosa posso fare concretamente per mettermi al servizio della crescita della comunità parrocchiale? Catechesi per il Battesimo, la Cresima, l’Eucarestia; catechesi per adolescenti e giovani; animazione biblico ecclesiale di gruppi di famiglie, di adulti; ministeri al servizio di ammalati ed anziani; compiti di attenzione ai problemi del quartiere e di rapporto con i non credenti; compiti amministrativi; …”. Infine si affermava: “La comunità parrocchiale di San Marco dovrà cercare di vivere questi impegni in comunione di intenti e realizzazione con le altre due comunità sorelle di Ognissanti e Santa Maria del Rosario”. A distanza di anni ci chiediamo: in quale conto abbiamo tenuto questa impostazione? Solo il Signore sa se la nostra comunità è realmente cresciuta, non solo di numero, e in quale misura. Certo, un cammino lungo e interessante è stato svolto, segnato da due Visite pastorali. La prima nel 1978, fatta da mons. Pasini, con visite a malati ed anziani e qualche incontro nell’appartamento di Via Argonne 9. L’Eucarestia fu da lui presieduta il 12 novembre nell’esiguo spazio dell’androne del Centro civico di Via Argonne, pieno ma non stracolmo. L’altra, di mons. Cocchi, nel marzo ’87, pure attuata con visite domiciliari e con incontri ed

Eucarestia nel prefabbricato, prima edizione su Via Pellico: lo spazio, più ampio ma ancora contenuto, era sostanzialmente sufficiente per tutti i presenti. A ben guardare molte persone (a tutte un grazie sincero) si sono dedicate e si dedicano attivamente alla vita parrocchiale, anche se da un certo punto di vista è sempre possibile
ripetere quel ritornello, vero in parte ma del tutto deleterio e falso per la parte restante: “Siamo in pochi e sempre le solite facce”. Alcune persone sono ancora attivamente presenti tra quelle dieci che formarono il primo nucleo di Consiglio pastorale nelle prime riunioni in Via Argonne 9 nella primavera del ’77 Tante altre sono successivamente entrate nelle attività parrocchiali e tante si sono avvicendate. Qualcuno non è più presente perché non più interessato. Molti hanno allentato o annullato al presenza perché presi da particolari problemi o necessità. Alcuni non si saranno trovati del tutto a proprio agio. Alcuni altri sono stati impediti a continuare nel loro impegno, come avrebbero potuto e desiderato, da circostanze e incomprensioni. A loro chiediamo scusa. A tutti diciamo che è sempre possibile riprendere. A tanti altri, anche a chi giunge adesso nella nostra parrocchia, ricordiamo che i ruoli e compiti nella comunità sono tanti e diversi e possibili.

(don Roberto Dattaro, parroco fondatore di San Marco)

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